Concorsi pubblici e maternità: quali tutele?

Pubblicato il 8 marzo 2025 alle ore 16:24

Nel 2023 sono state introdotte nuove misure a favore delle candidate in gravidanza o in maternità che lavorano presso la Pubblica Amministrazione.

Nel 2023 sono state introdotte nuove misure a favore delle candidate in gravidanza o in maternità che lavorano presso la Pubblica Amministrazione.

La normativa tutela le lavoratrici assenti da lavoro per maternità e allattamento. Infatti, le assenze saranno valutate come servizio effettivo. Non ci saranno dunque decurtazioni di punteggi nella valutazione del servizio prestato.

     La tutela normativa si estende anche alle candidate a concorso pubblico in stato di gravidanza o allattamento. Infatti, qualora lo stato di gravidanza renda impossibile alle donne di svolgere le prove scritte o orali, queste potranno essere svolte in modo asincrono, successivamente. Durante i concorsi, inoltre, sarà garantito il diritto delle donne di allattare in spazi appositi, al fine di garantire il più possibile la partecipazione al concorso delle candidate.

     La legge prevede che le candidate con tali esigenze possano comunicare preventivamente la propria condizione al fine di garantire le misure previste dalla normativa in questione. I bandi di concorso devono fornire chiare indicazioni sulle modalità organizzative e di comunicazione delle candidate.

    Tante volte i giudici amministrativi hanno annullato provvedimenti di inidoneità basati sullo stato di gravidanza delle concorrenti. In nessun caso la gravidanza può essere un ostacolo all’ingresso nel mondo del lavoro.

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    Avv. Rosa Guida

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